LA CONSULTA LEGITTIMA L’INDIZIONE DEL PLEBISCITO DIGITALE E LA PROCLAMAZIONE DI INDIPENDENZA DEL VENETO DEL 21 MARZO 2014
Fino al 2018 bloccata anche ogni azione autonomista, svuotata persino della leva fiscale, resta solo l’appoggio al pieno esercizio di indipendenza del Veneto da parte di Plebiscito.eu
La decapitazione del diritto di decidere dei Veneti ad opera della Consulta, con il pronunciamento (sentenza 118/2015) sulla costituzionalità della legge regionale per l’indizione di un referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto (L.R. 16/2014) fa chiarezza e, pur rappresentando la certificazione giuridica dell’antidemocraticità dello stato italiano, rappresenta un momento importante nel percorso verso l’ottenimento della piena indipendenza, per più aspetti.
In tal senso, persino il parziale e strumentale via libera al referendum per l’autonomia del Veneto (L.R. 15/2014) suona beffardo, in quanto svuotato della componente relativa all’autonomia fiscale: quale senso ha infatti dotarsi di competenze se non si possono disporre delle risorse finanziarie per esercitarle?
In ogni caso, ora il presidente della Regione Veneto potrà indire un referendum regionale consultivo con il seguente quesito: “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”. Per indire tale referendum, secondo quanto previsto dall’art. 3 c. 2 della L.R. 15/2014 è necessario raggiungere preventivamente un’intesa con lo stato, e farlo votare “in concomitanza con lo svolgimento delle prime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo o del Parlamento nazionale o delle elezioni regionali successive alla data di entrata in vigore della presente legge”.
A meno di crisi di governo, il tutto è rimandato quindi al 2018, quando sono previste le prossime elezioni politiche italiane, se non dopo.
Tornando alla questione dell’indipendenza del Veneto, ciò significa che abbiamo tre anni buoni di tempo per organizzarci senza avere nel frattempo intoppi di falsi obiettivi autonomisti privi della relativa autonomia fiscale per attuarli (un non senso giuridico e politico).
Per tre anni non esistono scuse che impediscano a chiunque voglia l’indipendenza del Veneto, o anche solo l’autonomia, di appoggiare il percorso intrapreso da Plebiscito.eu verso il riconoscimento internazionale del referendum di indipendenza del Veneto tenutosi il 16-21 marzo 2014, corredato della certificazione scientifica e diplomatica conseguite il 20 dicembre 2014, con la pubblicazione dell’Assessment sul livello di affidabilità dei dati del Plebiscito Digitale, commissionato alla Società Engineering Ingegneria Informatica Spa (primaria società informatica italiana, quotata dal 2000 alla Borsa di Milano, con 7.300 dipendenti) e il 28 marzo 2015, con la firma e la consegna della relazione finale del Comitato degli Osservatori Internazionali che ha sancito la regolarità del referendum secondo i principi richiesti dalle Organizzazioni Internazionali.
A nostro supporto viene il pronunciamento della stessa Consulta: oggi è infatti chiaro e palese a tutti che secondo il diritto interno NON esistono modalità istituzionali di indizione di un referendum di indipendenza del Veneto. A maggior ragione pertanto oggi trova applicazione anche nel caso veneto il dettato della Corte Internazionale di Giustizia con la propria sentenza del 22 luglio 2010 sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo allorché ha centrato il fulcro del proprio parere della Corte su quanto segue: “l’identità dei soggetti che hanno dichiarato l’indipendenza, rispetto alla quale, già nella premessa sopra esposta, la Corte aveva dichiarato di non sentirsi vincolata dalla caratterizzazione dell’Assemblea generale. Secondo la Corte, i dichiaranti non avrebbero agito nella loro qualità di organo/i previsti dal quadro costituzionale, ma avrebbero operato come autorità costituenti un nuovo Stato, per l’appunto al di fuori di tale quadro costituzionale che un tale potere non prevedeva”.
La conclusione di tale parere recita: “the authors of the declaration of independence of 17 February 2008 did not act as one of the Provisional Institutions of Self-Government within the Constitutional Framework, but rather as persons who acted together in their capacity as representatives of the people of Kosovo outside the framework of interim administration”.
“È questa determinazione dello status dei dichiaranti che conduce in un momento successivo la Corte a ritenere che la dichiarazione non è stata adottata dalle “autorità provvisorie di autogoverno” e che essa non era volta a produrre effetti, né li ha prodotti, nell’ordinamento giuridico in cui le autorità provvisorie operavano. In questa misura, la dichiarazione non avrebbe violato il quadro costituzionale” (Enrico Milano).
La stessa ratio si applica alla dichiarazione di indipendenza del Veneto proclamata a Treviso il 21 marzo 2014: gli autori della stessa non hanno agito in violazione del quadro costituzionale e in tal fatta si pongono anche le loro determinazioni conseguenti, tant’è vero che nessuno di noi ha subito alcuna azione giuridica da parte dello stato italiano. Quando allora vi sarà la saldatura tra una situazione che oggi definiamo metagiuridica e la situazione de facto che anticiperà la piena indipendenza de iure? Semplice, quando le condizioni ambientali e macroeconomiche la renderanno conveniente rispetto all’instabilità socio-economica che caratterizza l’azione dello stato italiano in Veneto.
Sicuramente vi sarà anche la possibilità di un’azione internazionale di chi vede lesi i diritti di libera espressione dei cittadini veneti, ma a maggior ragione in questa fase riteniamo più proficuo concentrarsi sul rispetto e il riconoscimento della libera espressione sovrana che già ha avuto luogo con il Plebiscito Digitale, considerato il fatto che esso trovava la propria origine proprio nell’applicazione della Risoluzione 44 della stessa Regione Veneto del 28 novembre 2012: ““Il Popolo Veneto”, nell’esercizio del suo naturale e legittimo diritto di autogoverno, storico e attuale, richiamando tutte le ragioni storiche, politiche e giuridiche citate in premessa […] ribadisce il proprio diritto ad una democratica e diretta consultazione referendaria per la libera espressione del diritto di autodeterminazione nel quadro e con gli strumenti previsti dalla legalità, anche internazionale, vigente […]”.
Siamo uomini di mondo e pertanto non ci illudiamo che esistano vie puramente giuridiche al riconoscimento internazionale dell’indipendenza del Veneto. Per questo oltre all’azione di carattere diplomatico assume particolare rilievo la progettualità socio-economica che Plebiscito.eu sta attuando con tutte le proprie iniziative a vario livello che compongono il quadro metagiuridico e la strutturazione internazionale ed economica della Repubblica Veneta che anticipano la sua piena indipendenza de facto.
Caduta ogni altra distrazione illusoria, anche grazie all’autocastrante sentenza della Corte Costituzionale, oggi a maggior ragione l’impegno di ogni veneto sia proprio nel rafforzamento del quadro strategico individuato da Plebiscito.eu a supporto della propria azione volta al riconoscimento internazionale e all’effettivo pieno esercizio di indipendenza del Veneto.
Treviso, 26 giugno 2015
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (14)
stefano
Certo che chiedere a Renzi l’indipendenza del Veneto, è come chiedere alla Slovenia e alla Croazia che ci restituiscano l’Istria e la Dalmazia e la Grecia, Corfù Zacinto ecc.
caterina
noto che viene giudicata “alta” la percentuale del quasi il 65 per cento dei greci che hanno votato al referendum… uguale a quella dei Veneti che l’anno scorso hanno votato il referendum sull’indipendenza!
Mi rimane la curiosità di sapere quanto è costato alla Grecia la consultazione referendaria…può darsi che non le sia costata niente perché ai seggi tutti giovani volontari…
Alla Regione Veneto mi sembra di ricordare che occorressero 14 milioni di euro per fare il referendum sull’Indipendenza, e noi siamo metà dei greci!…ragion per cui non l’hanno più fatto! ma era chiaro che era una scusa per non farlo…
meno male che ci avevano già pensato direttamente noi!
Stropol
Secondo el Dottor Busato la dichiarazion de Indipendenza de Treviso no le sta perseguida da i taliani parchè “non era volta ad avere, nè ha avuto, effetti sul panorama giuridico”…in altre parole, aven parlà a vodo. Parchè ???
Inoltre, secondo lo steso, “non ci illudiamo che esistano vie puramente giuridiche al riconoscimento dell’indipendenza”…tradoto: cause e controcause e bagoli podarà ndar vanti secoli, ma finchè no fen qualcosa de concreto no riven da nesuna parte.
Bon, queste le era cose che mi disevo già da ani e le podè trovar in tanti me comenti ( che dopo i e stai coverti de insulti e acuse ).
Deso resta na domanda: quando elo che la finen de perder temp e taken far qualcosa de concreto ?
caterina
i parametri giuridici interni all’Italia non solo non danno il destro a riconoscere la nostra indipendenza, ma addirittura li abbiamo sentiti per bocca di un giudice della corte utilizzati per negare addirittura l’esistenza del Popolo Veneto… perciò non dobbiamo aspettarci niente di nuovo da parte di Roma, per cui, forti dell’affermazione del Plebiscito e del riconoscimento internazionale ottenuto, a mio avviso dobbiamo ora solo agire secondo il nostro programma prendendoci di fatto quanto ci spetta, cioè la libertà di agire e di organizzarci da stato indipendente, come nella seduta del 28 scorso il Parlamento Veneto ha deliberato… a questo proposito, personalmente, non vedo l’ora di potermi dotare di cittadinanza veneta, che mi permetterà di sentirmi e agire da cittadina veneta a tutti gli effetti.
Stropol, no me par proprio che se sta a perder tempo… solo che no cambia tut da incò a doman, ma passo passo.. val la pena de seguir el lavoro che Busato e Parlamento i sta portando avanti…li vedo impegnati al massimo e ripongo in loro la massima fiducia.
D’altra parte, ti sembra che ci siano altre strade? ogni giorno qualcuno salta fuori con delle trovate nuove o spara rivolte o referendum da fare…
Quello che abbiamo fatto è straordinario e troppo prezioso.. e saremo sciocchi se non lo valorizzassimo per raggiungere appieno l’obiettivo che ci siamo posti… che è la libertà nella piena indipendenza della nostra Repubblica Veneta…è nelle nostre mani prima di tutto…gli altri non potranno che prenderanno atto, e valorizzare a loro volta i rapporti che vorranno avere con noi.
Stropol
Me domando, se lo steso Dotor Busato el dise de no eser sta perseguì parchè quel che l fa “non è destinato ad avere e non ha avuto effetti” ( parole sue ! ), parchè no te te rendi conto che quel che sen drio far l e talmente grande e imposibile che…i ne lo lasa tranquilamente far, tanto no conta niente!
El “Parlamento” pol far tute le legi che l vol e ti te por farte tute le asociazion ai club che te vol basta che no proven a contrastar lo stato talian. Lora, scusa, che indipendenza ela ? Se mi ho na citadinanza voi no pagr le tase a no stato straniero e no subir le so decision…come, par esempio, mandarne i clandestini… Prova a farte autorizar dal “Parlamento” Veneto a no pagar le tase taliane o a rimpatriar i africani, dopo dime che sucede… Lora me domando, parchè, nveze de parlar par nient, no fen na società de mutuo socorso ( con sede a l estero, naturalmente ) che permeta a chiunque de no pagar le tase taliane e coi schei che ricuperen no pianten na forza militare reale che, questa sì co la benedizion del “Parlamento” la “scorage” qualsiasi intervento de le forze de polizia taliane e la porte i clandestini fora dai confini del Veneto ???
caterina
Stropol, lo stato italian nol contarà pì gnet nea misura che noaltri se semo organixadi par conto nostro: prima possibile cittadinanza veneta, che la ne permete de no pagar pì le tasse a Roma, ma sostegner la nostra Republica Veneta, che ci fornirà na carta servizi… e organixasion de tutta la strutura che le comission che le se gà formà le sta studiando… varda che l’è gente seria che la lavora e no la perde tempo a sistemar un tanko!
stropol
Caterina, te l o’ deto tante volte: amiro la to fede, ma te si fora da la realta’! Lasa che i se organize, fate dar la citadinanza e smeti de pagar le tase ( e za’ questo l e n problema, visto che no te dovrie comprar pi niente dato chs l IVA l e dapartuto e la va a Roma…)..Dopo, co i te manda l ingiunzion de equitalia,te va n tribunal e te ghe mostra la citadinanza veneta. Cosi sicuramente i te lasa ndar…parche’ i te ricovera! Organizarse par no pagar l e n altra cosa: vol dir far in modo che a la zente ghe convegna darte meta’ dei schei a ti, nveze che ai taliani, parche’ i sa che, quando i li beca, ti te paghi la multa. Questi sarie fati, no tochi de carta…
caterina
veramente, Stropol, quando sarò cittadina della Repubblica Veneta che abbiamo votato in maggioranza sarò all’estero rispetto alla repubblica italiana…così la mia pensione me la manderanno per intiero come se fossi in Ungheria e pagherò le tasse alla Repubblica Veneta secondo che stabilirà… d’altra parte la carta servizi che mi fornirà mi darà diritto ad accedere ai servizi che ora strapaghiamo con trattenute alla fonte e tasse allo stato italiano…così faranno sempre di più anche quelli che non vivono della pensione ma della loro attività che risultando cittadini veneti pagheranno iva e tasse secondo che la Repubblica Veneta concorderà sentite le categorie…
basta equitalia! vada a bussare ai cittadini italiani che saranno sempre meno… ergo, si converrà che ci si deve mettere intorno a un tavolo, magari in sede neutra, e si sistemeranno tutti i rapporti…e questo non alle calende greche perché non converrebbe a nessuno, soprattutto a Roma con tutte le burocrazie e statali che foraggia sul territorio…e fuori!
Quando si dice “di fatto”, credo che voglia dire questo… ed è un superamento del “diritto” che pure abbiamo ma è dura farsi riconoscere da chi ha tutto l’interesse a tenere le cose come stanno…
stropol
Senti Caterina, co tuto el rispeto, vorie nca mi che le to fantasie fuse vere, ma fora de la porta de casa tua ghe ne n Marescial de i Carabinieri che comanda na Stazion piena de personale armato. Queli se n va da la en do casi: se el so capo li sposta o se qualcun li copa. Visto che el so capo no li sposta solo che parche’ ti te fa parte de n asociazion che se ciama Plebiscito e visto che no i ciapa ordini da nesun Parlamento, ne talian, ne – tant manco – foresto e visto che i stesi, de mestier, i persegue chi che viola le legi taliane su delega den magistrato, ecc, ecc. Dime ti cosa centra la citadinanza Veneta ( riconosua da ti e da altri 20 e da nesun Stato Estero ) e la carta dei servizi. O l Popolo Veneto ( che l e quasi 5 milioni de Persone, non i 20 de cui sopra ) el dimostra de eser in grado de ribelarse, de difenderse, e de guadagnarse el so posto nel mondo, come za l a’ fat in pasato, copando e morendo; opur te pol far tute le carte che te vol ma no cambiara’ niente. E no sta tirarme fora i 2 milioni de voti del Referendum, parche’ a l’ultima prova de i fati no sen rivadi neanca a 12 mila firme el che significa che el consenso se a azera’ per scelte che, giuste o sbagliae speta a la storia dirlo, comunque no le vien capide da la zente parche’ no le a’ niente de concreto ne de imediato!
caterina
Stopol, pensi positivo, se ci riesce… diversamente lasci fare ad altri che hanno idee chiare e coraggio e costanza per perseguirle!
oiram
stropol,caterina, 1 a 0 .in 20 partita persa.
caterina
Il gioco è la consolazione dei perdenti… se vi sta bene, buon per voi! Brindate a San Marco, almeno…
anto
Caterina lasciali perdere e vai per la tua strada.
stropol
Giusto Antonella, – non ti curar di lor, ma guarda e passa -, pero’, se no sbaglie, za n altra che disea – se no i a l pan i magnara’ brioches – l e finia par perder la testa in situazion che no la volea capir. Eco, mi co Caterina no vae tant d acordo, ma la capiso e la rispeto…vorie evitarghe de eser proprio cosi’ fora tempo.