LA MONETA DIGITALE VENETA SI CHIAMERÀ “SCHEO”: INNOVAZIONE NELLA TRADIZIONE
All’inizio del 2016 avevamo annunciato che la Repubblica Veneta si sarebbe dotata di una propria cripto-moneta. Oggi siamo lieti di annunciare ufficialmente quale sarà la sua denominazione.
La moneta digitale veneta si chiamerà “Scheo”, in plurale “Schei”.
La parola deriva dalle monete austriache (e tedesche) Scheidemünze, che popolarmente venivano chiamate appunto “schei”, identificando il significato “denaro”.
Nell’attuale fase che attraversa il Veneto tale parola indica chiaramente cosa significa, così come anche il valore intrinseco che la questione economica oggi rappresenta per il futuro della nostra comunità oppressa dal regime italiano, che con tutta evidenza è entrato in una spirale assolutamente fuori controllo che rischia di trascinare anche i veneti sempre di più nel gorgo del degrado e dell’assoluta inadeguatezza ai tempi moderni.
Le monete digitali, le criptomonete rappresentano al tempo stesso un mezzo di misura del valore e del lavoro e una sfida alle èlite che, non solo in Italia, ma in Italia più che altrove, sempre più stanno perdendo il contatto con la realtà. Per il Veneto avere i propri “schei” digitali rappresenta uno strumento di libertà e ancor prima di dignità, nel momento in cui la massima forma di affetto che lo stato italiano sembra nutrire verso di noi è proprio rappresentato dal furto dei nostri “schei”, di ciò che rappresentano, dell’enorme fatica e impegno che ci abbiamo messo a dare loro forma.
Da un punto di vista tecnologico, la creazione della moneta sarà caratterizzata da una fase sperimentale di introduzione, che sarà inizialmente basata sul progetto Ethereum. Nel tempo essa si estenderà anche ad altre tecnologie, come ad esempio i “colored coin”, che utilizzano la rete Blockchain di Bitcoin. L’insieme delle varianti di monete digitali denominate come “schei” identificherà un iper-dominio valutario digitale veneto che permetterà agli utenti che le utilizzeranno di fruire di volta in volta delle migliori condizioni che il mercato e la tecnologia andranno a creare.
Abbiamo scelto di partire con la tecnologia Ethereum, perché permette in modo molto agevole di legare anche alla criptomoneta un programma di “crowdfunding” sul progetto di creazione dell’architettura del cripto-stato della Repubblica Veneta.
Per tutti coloro che non sono abituati ad utilizzare le monete digitali, nel tempo metteremo a disposizione delle strutture che permetteranno loro agevolmente di cambiare le proprie valute in schei.
Si prevede anche, come già annunciato nei mesi scorsi, l’introduzione a regime di una tecnologia specifica che porterà alla creazione della criptomoneta di riferimento.
Prossimamente saranno comunicate le modalità per ottenere schei e cominciare ad utilizzarli in piena libertà per comprare e vendere beni e servizi.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (4)
Renzo Bordignon
Vorrei tanto che qualcuno mi potesse dire la data in cui si aprirà l’ultima finestra per l’indipendenza del Veneto!
caterina
che se torne a ciamar scheo la nostra moneta me piaxe moltissimo! me par parfin de capir anche quea digitale che par mi che son antica la me parea ostica… viva la modernità se conserva la memoria!!!
AndreaT
Buongiorno È possibile avere qualche aggiornamento sullo sviluppo Oppure il progetto si è arenato?
Affinché un progetto del genere abbia successo se ne deve Prima di tutto parlare e raccogliere una community che sia disposta a crederci e minare poi visto il risultato del recente referendum e l’enfasi che c’è sulle criptovalute in quest’ultimo periodo non credo sia un problema raccogliere seguaci disposti a perorare la causa ma senza che la cosa venga resa pubblica è destinata a naufragare ancora prima di partire o a essere soppiantata da qualcuno di più lesto
Gianluca Busato
Il progetto nel suo complesso si basa su risorse tecniche ed economiche limitate e – soprattutto – di carattere privato e volontaristico. Pertanto le singole fasi seguono le capacità attuative conseguenti. È inutile parlare a vuoto – e in ogni caso non è caso che ci riguarda. Preferiamo i fatti ai proclami. Anche la fase di progetto relativa alle criptovalute seguirà questo criterio, senza paura di strafare. Se qualcuno di “più lesto” si farà avanti, ben venga: lo supporteremo purché sia sufficientemente qualificato.