PLEBISCITO.EU LANCIA REFERENDUM PER CANCELLARE LA RIFORMA DELLA RAI E LE MISURE ILLIBERALI SUI FARMACI
Gianluca Busato: “l’indipendenza del Veneto si coniuga con aspetti fondamentali di libertà e democrazia”. Apertura alla collaborazione con movimenti e associazioni a difesa di libertà basilari dei cittadini.
[Venezia, 4 gennaio 2016] – Plebiscito.eu lancia una nuova iniziativa referendaria per l’abrogazione della nuova Riforma della Rai e ne prepara una seconda per l’abrogazione di parte della legge della concorrenza, in particolare laddove essa blocca la liberalizzazione per farmacie e medicinali di fascia c, una volta che sarà approvata dal senato e pubblicata.
Per quanto riguarda la prima iniziativa, il movimento indipendentista, che già ha organizzato il referendum digitale per l’indipendenza del Veneto, darà il via nei prossimi mesi a un percorso classico secondo quanto previsto dalle norme in materia di referendum abrogativi, iniziando la raccolta firme per la presentazione del quesito referendario che permetta di cancellare una normativa che consegna nelle mani del governo il controllo del sistema radiotelevisivo pubblico, ulteriormente aggravando un quadro già molto preoccupante sul tema.
Plebiscito.eu dà quindi seguito alla propria strategia internazionale approvata nel corso dell’ultima Convention di Padova del 29 novembre 2015, con la nuova iniziativa referendaria che segue la presentazione effettuata il 21 dicembre scorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, di un corposo ricorso di 471 pagine e 25 allegati contro l’Italia, a seguito della violazione di molteplici Articoli della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali e dei successivi Protocolli avvenuta con la sentenza della Corte Costituzionale 118/2015. Il ricorso formula la richiesta alla Corte di riconoscimento della non violazione del diritto internazionale da parte degli organizzatori del referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo e della successiva dichiarazione di indipendenza del Veneto, così come previsto dalla sentenza del 22 luglio 2010 della Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu sull’indipendenza del Kosovo, nonché una richiesta di risarcimento danni diretti e indiretti nei confronti dei cittadini veneti è stata stimata in 600 miliardi di euro, equivalenti al residuo fiscale del Veneto negli ultimi trent’anni, non attualizzato.
Ora, considerata l’estrema emergenza in tema di libertà di informazione collegata alla vicenda e la natura trasversale di una battaglia civica che trova molte voci concordi al di là delle posizioni di parte su altri temi, Plebiscito.eu proporrà inoltre di coinvolgere nella nuova iniziativa referendaria tutti i movimenti indipendentisti presenti nello stivale italiano, nonché ogni altro movimento, partito, associazione od organizzazione che abbia a cuore la libertà di informazione gravemente minacciata dalla legge di riforma della Rai.
In ogni caso, considerati alcuni pronunciamenti della più recente giurisprudenza in materia di referendum, anche nell’eventuale caso in cui la proposta di referendum non dovesse passare l’esame della corte costituzionale, al fine di consentire la libertà di espressione degli elettori su un tema di fondamentale importanza per la tenuta democratica e per la difesa dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, Plebiscito.eu non rinuncerà a sentire l’intero corpo elettorale italiano e indirebbe un maxi referendum digitale, grazie alla propria piattaforma di e-voting già utilizzata per il referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014 e che sarà ulteriormente potenziata secondo le osservazioni e i suggerimenti pervenuti dal Comitato degli Osservatori Internazionali nella propria relazione finale di certificazione del Plebiscito Digitale.
La situazione della libertà di informazione in Italia costituisce una questione di gravissima emergenza democratica. Il giudizio non è nostro: esso proviene direttamente dalla classificazione poco lusinghiera delle principali organizzazioni indipendenti internazionali dedite allo studio della libertà di stampa nel mondo. Freedom House ha stimato l’Italia quale unico Paese dell’Europa occidentale assieme alla Grecia con una stampa solo parzialmente libera, mentre Reporters Without Borders addirittura classifica l’Italia solo al 73° posto nel mondo per libertà di stampa, dietro Paesi come Haiti, la Mongolia, la Mauritania, il Malawi, la Repubblica Dominicana, il Madagascar, la Bosnia Erzegovina, il Senegal o la Moldova.
Gianluca Busato ha dichiarato: “l’indipendenza del Veneto si coniuga con aspetti fondamentali di libertà e democrazia. Per ottenere l’obiettivo della libertà è positivo trovare sinergie su singoli temi che portino vantaggio a tutti i cittadini e a tutti i territori. In tal senso la libertà di stampa e la sconfitta di sistemi di monopolio, o oligopolio di difesa corporativa delle caste rappresentano degli esercizi straordinari di tutela degli interessi sia del singolo cittadino sia del bene comune. Ogni mezzo pacifico e democratico per vincere anche una singola battaglia è benvenuto. Ogni alleato su tali temi è prezioso. Lo strumento del referendum rappresenta storicamente nella penisola italiana una modalità che ha permesso ai cittadini di strappare angoli di libertà di fronte alla prevaricazione politica dei governi e del regime partitocratico”.
Ufficio stampa – Plebiscito.eu
Comments (3)
stefano
In Rai si parla solo romanesco o napoletano, la canzone, la commedia, la regia, gli attori, i comici, lo spettacolo in genere può provenire solo dal centro sud. I veneti parlano la lingua delle serve ed è una lingua che deve sparire. Da quando l’area veneta è unita all’Italia, si è arrivati progressivamente all’estinzione di qualsiasi espressione culturale proveniente da tale area. Tale area serve solo per essere tosata annualmente di 21 mld di euro.
caterina
ma chi crede più all’Italia?…con tutti i referendum che ha dribblato, ultimo quello sui finanziamenti ai partiti, con tutte le sentenze di messa in mora emesse dalla Corte europea, vedi tempi dei processi e funzionamento della giustizia (le uniche che sente cogenti sono quelle in materia finanziaria!)… l’Italia continua a zigzagare a seconda delle convenienze delle sue caste e così sarà con l’eventuale referendum di messa in mora per la libertà d’informazione nonostante il 73° posto nel mondo di cui non si sente che provi alcuna vergogna, anzi non ne fa cenno da nessuna parte, i media tutti succubi tacciono…nonostante tutti gli show messi in campo per intrattenere il popolo e continuare beatamente a spennarlo per legge.
Sicuramente eventuali referendum correttivi è giusto che li appoggiamo anche noi Veneti, ma dovrebbero essere abbinati a chiamate elettorali già in programma per non aggiungere nuovi enormi costi, che sempre ricadono sulle nostre tasche.. anzi gli potremmo insegnare come si fa a renderli più immediati e meno complicati, vista la nostra acquisita esperienza… e comunque sarebbe utile impostarne uno sulla questione del quorum, che non è di secondaria importanza…sicuramente ci ragioneremo nella nostra Repubblica Veneta..
Tuttavia non ho nessuna fiducia di quel che fa l’Italia, per cui spero che noi Veneti andiamo avanti per la nostra strada…confidiamo che si pronunci la Corte di Strasburgo quanto prima, e comunque credo che non demandiamo più a nessuno la responsabilità che noi Veneti ci dobbiamo assumere per il nostro futuro di libertà.
Fil de Fer
Fermo restando che ormai in italia si fanno leggi e leggine sempre a favore della casta politica…..sono benvenuti i referendum e adesso voglio vedere se coloro che si dichiarano indipendentisti Veneti saranno della partita o si defileranno mostrando clamorosamente la loro appartenenza alla casta dei Veneti italioti.
Gli argomenti sono di interesse comune anche per gli italiani e quindi non dovrebbero esserci defezioni alcune.
WSM